Ecco come proteggerci dalle infiammazioni con gli Omega 3
E’ dato ormai per certo, e confermato da numerosissimi studi di settore, che gli omega 3 siano basilari per il benessere del nostro organismo. Questi acidi grassi, assieme agli omega 6, vengono definiti essenziali, perché, anche se di basilare importanza, non sono sintetizzabili dal corpo umano, ma devono essere introdotti attraverso la dieta. Il giusto equilibrio tra omega 3 e omega 6 gioca un ruolo fondamentale per la prevenzione di molte delle più comuni e gravi patologie che affliggono l’uomo moderno quali ad esempio l’infarto, l’ictus, il diabete, l’artrite reumatoide, l’ipertensione e cosi via. Oltre a questo non si può tralasciare di menzionare il ruolo determinante che gli omega 3 svolgono nel combattere le infiammazioni tanto dannose per il nostro organismo.
Cosa sono le infiammazioni
Quando il nostro organismo viene attaccato da agenti esterni nocivi risponde attraverso l’infiammazione, o flogosi, per proteggersi ed eliminare l’elemento intossicante.
Esistono due tipi di infiammazione: quello classico, provocato da un agente nocivo identificato, la cui reazione immediata è ben riconoscibile; e un secondo tipo di infiammazione, definita cronica, caratterizzata dall’assenza di dolore o di altro tipo di sintomo evidente, molto più pericolosa perché in grado di persistere all’interno del nostro corpo anche per anni recando numerosi danni ad organi e tessuti. Tra le principali patologie correlate a questo tipo di infiammazione è possibile citare le allergie, intolleranze, le malattie autoimmuni e cardiovascolari, il morbo di Alzheimer e molto altro.
Quali sono le cause delle infiammazioni
Gli agenti scatenanti le infiammazioni croniche sono di varia natura: inquinamento, stress, disturbi del sonno e, il più determinante di tutti, l’errata alimentazione.
Un’alimentazione poco equilibrata, ricca di zuccheri (fruttosio e glucosio che causano alti livelli di glicemia) e di ingredienti non salutari quali grassi idrogenati, olio di palma, glutine ecc… porta al sovrappeso e all’obesità, le cui conseguenze sono lo sfociare di infiammazioni silenti. Per diminuire il rischio di incorrere in infiammazioni è fondamentale che ci sia un giusto equilibrio tra le tipologie di alimenti introdotte nell’organismo e in particolare, tra gli acidi grassi omega 6 e omega 3. Studi clinici del settore hanno stimato che il giusto rapporto tra questi due elementi dovrebbe essere di 3:1 mentre si è calcolato che, nell’alimentazione occidentale, il rapporto tra omega 6 e omega 3 sia di 20:1.
L’importanza del giusto equilibrio
Quando c’è un’infiammazione intervengono delle molecole, chiamate prostaglandine PGE2, che fanno parte di un gruppo di agenti biologici, gli eicosanoidi, definiti “superormoni” dato il ruolo chiave che esercitano. Gli eicosanoidi sono essenziali per la salute del nostro organismo e svolgono azioni di diversa natura a volte opposte tra loro per questo vengono sommariamente divisi tra “buoni” e “cattivi” a seconda del ruolo che ricoprono. Nel caso di infiammazione ad esempio entrano prima in gioco le prostaglandine PGE2 (i cattivi) che dilatano e rendono più permeabili i vasi sanguigni della zona lesa in modo che i globuli bianchi possano accedervi e distruggere le sostanze nocive. Successivamente sono i leucociti a rilasciare altri eicosanoidi “buoni” (le prostaglandine PGE1, PGI2 e PG3) ad azione antinfiammatoria che ripristinano le condizioni normali della zona interessata che altrimenti resterebbe sempre infiammata diventando cronica.
L’alimentazione è determinante nella produzione dei due tipi di eicosanoidi infatti gli acidi grassi omega 3, contenuti principalmente nell’olio di pesce, riducono il numero degli eicosanoidi che fanno progredire l’infiammazione, i cosiddetti cattivi, mentre l’assunzione di omega 6, ne aumenta la produzione. In realtà sia gli omega 6 che gli omega 3, come tutti gli eicosanoidi, sono agenti necessari per mantenere il nostro organismo in salute, ma l’eccesso nell’assunzione di certi tipi di alimenti rappresenta un importante fattore di rischio di sviluppare infiammazioni croniche.
Cosa cambiare nella nostra dieta
Per riportare un po’ di equilibrio nella nostra dieta e scongiurare così il rischio di infiammazioni è necessario quindi ridurre l’apporto di alimenti ricchi di omega 6, presenti soprattutto negli oli di origine vegetale quali ad esempio: colza, semi, arachidi, mais, palma, cocco, soia ecc…in favore di quelli con omega 3. Ricchi di acidi grassi omega 3 sono invece le carni e gli oli del pesce azzurro (trota, salmone, acciuga, aringa, sgombro) e i semi di chia, mirtillo ecc…. Bisogna tenere presente che molti alimenti contengono sia omega 6 che omega 3 quindi sarebbe opportuno prediligere le sole fonti di questi ultimi per riportare un giusto equilibrio tra i due acidi grassi.
L’impresa può sembrare ardua a prima vista, ma bastano 2-3 porzioni di pesce azzurro a settimana per ottimizzare il rapporto tra i due acidi grassi o in alternativa assumere dei validi integratori.